Commento di Raffaella Amoruso su “La Lampada di Aladino” di Luciano
Domenighini
Annotazioni critiche su poeti
contemporanei
Tracce per
la meta edizioni
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L’eterogeneità degli stili di
scrittura, del numero stesso di poesie inserite da parte degli autori presenti,
fanno da cornice a questo importante e originale volume di Luciano Domenighini.
“La Lampada di Aladino” ospita ventun poeti contemporanei, compreso l’autore. Ogni
poeta, con le proprie liriche, permette di porre in evidenza l’efficace e
articolato lavoro di Domenighini, già conosciuto per le sue note critiche circa
“Aculei spilli” – Infinita-mente Marlen – “Amuleti” di Raffaella Amoruso e
molti altri volumi di altri autori.
Luciano Domenighini è in grado di scorporare la poesia, con maestria la
rende nuda, percepibile e fruibile da chiunque. Una dote questa assai
rara, molto più perché la sua espressione è si, densa di schemi analitici, ma anche di amore e
sentimento; guarda insomma alla poesia, non solo con gli occhi della mente, ma
anche e soprattutto con quelli del cuore.
Il volume si presenta alla fine, come un autorevole e valido inno alla
poesia contemporanea. Significative le sue due liriche inserite, “Mottetto” e
“Dalla spiaggia” che dimostrano l’umiltà, la mitezza, la sincera passione
dell’autore verso la poesia. Ammirevole la sua auto-critica, in genere non
facile.
Si apre e si espande il volume, con
la critica finale ad alcune poesie di autori celebri, dove l’autore mostra
appieno, quasi appagato, le proprie
capacità dialettiche e critiche. Mi associo infine alle parole di Salvatore
Daniele “se la poesia morirà, lo farà insieme all’ultimo uomo” e concludo
dicendo, che la poesia è il vivere quotidiano, con le nostre diversità, la
nostra storia personale, che inevitabilmente, porteranno a scrivere ciò che noi
realmente siamo. Sono altresì orgogliosa, di fare parte di questo volume così
speciale; il mio personale ringraziamento a Luciano, a Emanuele Marcuccio, a
Lorenzo Spurio e allo staff di Tracce per la meta edizioni.
Raffaella Amoruso