lunedì 4 agosto 2014

Nota critica di Luciano Domenighini a : INFINITA-MENTE MARLEN di Raffaella Amoruso

Nota critica di Luciano Domenighini a : INFINITA-MENTE MARLEN di Raffaella Amoruso




Ancora un prosimetro il modulo poetico di questa silloge che si presenta come un diario intimo sia perché connesso da una successione temporale sia per la minuziosa rilevazione e registrazione degli eventi e degli stati d’animo. Rispetto al precedente prosimetro di “Amuleti” la parte riservata alla prosa è molto piu’ estesa e diviene strutturale mentre le liriche, sebbene amplifichino il pathos e portino a compimento i climax emotivi, hanno funzione sostanzialmente connettiva.
Così abbiamo venti brani di prosa con nota di congedo auspicante, fiabesca, alternati da espansioni liriche a verso libero in forma di aperture idilliaco-amorose o di ripiegamenti intimistico-patetici dove ha modo di dispiegarsi e di rivelarsi il pluriforme bagaglio dell’immaginario femminile.
Marlen, giovane e attraente modella di successo, è un personaggio semifantastico, di proiezione e di identificazione. Per la poetessa il personaggio ideale
per dare respiro e compimento alla propria ispirazione e alla propria poetica, entrambe tese a rivelare, senza reticenze e velami, la natura più vera del proprio essere e il carattere più autentico della propria sensibilità.
Il tema conduttore del poemetto è l’eros: poesia erotica dunque, d’una sensualità espressa in modo franco e diretto, una sensualità esplicita, coagulata in distici non di rado inequivocabili, quasi brutali (“ Foga bruciante/ sulla carne che grida”, “ Bisbiglio lussurioso/ di energica femmina avida”), dove i cinque sensi, visivo, tattile, uditivo, olfattivo, gustativo
vengono tutti declinati ed evidenziati così come la realtà li rivela, lungo le coordinate di un naturalismo spregiudicato, in un cono di luce euforico e gioioso che illumina e vivifica il dettato poetico disperdendo ogni complesso, ogni cautela, ogni vano pudore. Ragguardevoli per l’originalità espressiva sono le frequenti sinestesie sensitivo-emotive ( “Coccolarsi tra le sensuali note di sax”, “Cascata di sale tra le lacrime”, “Sottile il profumo/ birichino s’insinua/ creando un desiderio lieve/ soffuso”, “ Rovente è la luce di candida sensualità”). C’è una straordinaria naturalezza in questo diario intimo
nel raccontare esperienze e sensazioni; una spontaneità
festosa, entusiastica, priva di qualsiasi esibizionistico compiacimento, sospinta da un desiderio, da una sorta di estrosa e risoluta urgenza di legittimare la propria femminilità, rappresentandola “in toto”, armonizzata nella bellezza del corpo e dello spirito, nella profondità della sensibilità, dell’intelligenza, del gusto, in un’accettazione integrale, senza riserve, di sé medesima,
nell’esaltazione della propria unicità, intesa come occasione e chiave di volta per superare amarezze e disinganni e dischiudere le porte di un mondo felice.
Il suo è un viaggio nella dimensione amorosa, viaggio audace ed esaltante, di cui la poetessa individua il “quid” psicologico e descrive perfettamente la regione di contatto, di sintesi fra corporalità e intellettualità, ragione ed emotività, grazia e senso. In questa prospettiva prevalentemente e inequivocabilmente sensuale, a tratti voluttuosa, tuttavia, l’eros liberatosi come pulsione primigenia non è mai svincolato dall’amore inteso come valenza affettiva e ciò si evidenzia, proprio per l’ assenza di quest’ultima componente, in due liriche coraggiose e spregiudicate,l’una che ha per argomento l’autoerotismo e l’altra che analizza e liquida un rapporto sessuale avuto con una persona “sbagliata”.
E’ su questo terreno, nell’aver cioè cercato e trovato il punto di equilibrio fra elementi apparentemente contrastanti e inconciliabili, che la sua operazione poetica si rivela vincente. “Infinita-mente Marlen” è un inno alla donna, all’essere donna visto come significato e progetto della propria esistenza ma anche come centro motore del mondo.
Un inno alla vita.
Luciano Domenighini