lunedì 18 giugno 2012

IO SONO CONTRO GREEN HILL



Sabato 16 Giugno 2012 - 16:48
ROMA - Sono più di diecimila e si sono dati appuntamento a Roma con un'unica richiesta: «l'immediata chiusura di quel lager chiamato Green Hill, dove ogni mese oltre 250 cani vengono mandati a morte certa». La manifestazione è stata organizzata da Occupy GreenHill e dal Coordinamento Antispecista del Lazio. I pullman sono arrivati da tutta Italia, grazie anche al tam tam che ha viaggiato sul web. In piazza dalle 15, gli animalisti spiegano: «Green Hill è un lager in cui sono rinchiusi 2.700 cani, animali, identificabili solo da un numero, che nascono per morire e sono condannati a soffrire. Ogni anno inoltre, solo in Italia, quasi 1 milione di animali sono sottoposti a esperimenti crudeli, che non forniscono neppure dati utili alla salute umana. Le alternative già esistono e in molti casi hanno completamente sostituito l`utilizzo degli animali. Il diritto alla vita non è solo un privilegio di alcuni, bensì di tutti gli esseri viventi».




Green Hill, test choc su una volontaria: come torturano gli animali

Si tratta di una provocazione, per dimostrare quali sono gli effetti della sperimentazione deicosmetici sugli animali. Un’attivista del movimento che si occupa di sostenere la lotta per la liberazione dei beagle rinchiusi nell’allevamento di Green Hill ha provato sulla pelle gli esperimenti, mettendosi in mostra in una vetrina di via del Gambero a Roma. Alcuni attivisti hanno fatto finta di essere degli scienziati sperimentatori. Alla volontaria dapprima è stato effettuato un test di irritazione dell’occhio.
A cura di Gianluca Rini
Questo test è di solito utilizzato sui conigli, per vedere qual è il livello di irritazione che si riscontra quando l’occhio viene a contatto con una sostanza chimica. Poi si è passati ad un altro test, che di solito viene provato su cani e conigli.
Sulla pelle rasata degli animali viene applicata la sostanza irritante. Alla fine si è passato ad una somministrazione per via orale di una sostanza, che negli animali arriva al suo scopo quando risulta letale per il 50% del campione.
Gli attivisti hanno voluto fornire una performance di grande impatto emotivo, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle crudeltà a cui vengono sottoposti gli animali nell’ambito dei test per lasperimentazione.
Denise Cumella, country manager di Lush Italia, catena di negozi che presentano cosmetici 100% animal free e che ha partecipato all’organizzazione della dimostrazione, ha dichiarato: “La performance contro la vivisezione fa parte della nostra campagna ‘Lotta Dura ai Test sugli animali’, lanciata il 24 aprile scorso con l’obiettivo di fare pressione affinché l’Europa faccia entrare in vigore entro il 2013 il divieto relativo al commercio di prodotti cosmetici testati su animali“.
A Roma la sfida finale contro la vivisezione
A cura di G. Rini
Si protesta ancora contro Green Hill e contro la vivisezione. L’obiettivo della prossimamanifestazione nazionale, che si svolgerà tra un mese a Roma, è quello di dire ancora una volta basta alle pratiche crudeli contro gli animali, che vengono considerate pratiche ormai superate e non efficaci. Per questo, ancora una volta, il Coordinamento antispecista del Lazio, in collaborazione con Occupy Green Hill, ha deciso di preparare una nuova manifestazione nazionale che si svolgerà a Roma tra un mese, dopo le manifestazioni dello scorso mercoledì, che si sono svolte in quaranta diverse città italiane.
Le associazioni che hanno promosso la nuova mobilitazione hanno spiegato in una nota: “Quello che è accaduto il 28 aprile, con la liberazione di oltre 70 cani da Green Hill il sintomo che la chiusura di questo lager non è più demandabile e che occorre iniziare subito un percorso che porti presto l’Italia a considerare la vivisezione solo un brutto ricordo di un passato nero, e non il presente della ricerca“.
La manifestazione, secondo l’obiettivo delle associazioni, sarà un modo per dare un messaggio forte alle istituzioni. Quello del 16 maggio è stato un giorno importante, perché scadevano i termini per presentare gli emendamenti alla legge europea del 2011 alla XIV Commissione del Senato.
Il voto si svolgerà a giugno e proprio in questa occasione si dovrà decidere se le norme dovranno essere modificate o meno. Se non verranno effettuate modifiche, Green Hill potrebbe chiudere. Ma l’azienda non ci sta e ha già annunciato un ricorso all’Unione Europea in caso di approvazione della legge.
I veterinari: “Uccidere gli animali è necessario per la ricerca”
green hill cuccioli gabbia
A cura di G. Rini
Dopo la vicenda di Green Hill e dopo la liberazione dei beagle, sono i veterinari italiani a ribellarsi. In particolare ad esprimere le proprie opinioni sono stati Marco Melosi, presidente dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani, e Massenzio Fornasier, presidente della Società Italiana Veterinari Animali da Laboratorio. I due hanno scritto al Presidente della Repubblica, puntando il dito contro “episodi e manifestazioni che hanno travalicato la legalità e la democrazia“, un riferimento naturale all’episodio della liberazione dei beagle di Green Hill.
I veterinari spiegano che per far proseguire la ricerca scientifica è necessario sacrificare gli animali. Tutto questo “per “salvaguardare” la possibilità di proseguire nella conoscenza delle malattie che ancora affliggono gli animali e i cittadini di questo Paese e nello sviluppo di nuove terapie nelle quali i pazienti e le loro famiglie ripongono la speranza per il loro futuro“.
Secondo i veterinari, sarebbe molto rischioso passare direttamente dai sistemi studiati in vitro all’essere umano, un passaggio che potrebbe determinare delle conseguenze per la salute dell’uomo, conseguenze che “nessuno è in grado di stimare, e per questo è inaccettabile“.
I presidenti delle associazioni spiegano in particolare che i medici, gli studiosi e i veterinari italiani non possono in questo modo andare avanti nella ricerca sulle “malattie che ancora affliggono gli animali e i cittadini di questo Paese e nello sviluppo di nuove terapie nelle quali i pazienti e le loro famiglie ripongono la speranza per il loro futuro“.
Se teniamo in considerazione queste affermazioni, non possiamo essere totalmente in disaccordo. Ma è lecito chiedersi se alla base di queste idee ci possano essere delle altre argomentazioni. Qualcuno infatti si chiede se questo non avviene perché molti medici sono alle prese con pratiche di business della vivisezione o con i nodi economici delle lobbies farmaceutiche. Il dibattito continua.
La protesta mondiale degli animalisti
A cura di G. Rini
La protesta contro Green Hill è diventata mondiale. Sono scesi in piazza manifestanti in oltre 70 città di tutto il mondo. L’obiettivo è stato quello di fermare la vivisezione e la sperimentazione sugli animali, dando sostegno agli animalisti italiani che lottano proprio contro Green Hill. Tutte le manifestazioni sono state organizzate attraverso un vero e proprio passaparola sui social network. Molti sono coloro che si sono indignati per l’arresto degli attivisti avvenuto lo scorso 28 aprile.
In Italia in particolare la protesta si è svolta a Milano. Più di 800 persone sono partite da Piazza Mercanti, dirigendosi verso Piazza Duomo, e hanno gridato un appello accorato per liberare i beagle di Green Hill e per far chiudere il canile.
In tutto il mondo si stima che siano più di 300 milioni gli animali destinati alla sperimentazione. 900.000 sarebbero soltanto in Italia e 12 milioni in Europa. Per questo in tutte le capitali europee e in tutto il mondo sono state organizzate delle manifestazioni davanti alle sedi delle ambasciate e dei consolati.
Le associazioni animaliste internazionali sono intervenute per dare il loro sostegno a quelle italiane, in particolare all’Oipa, alla Lav e ai comitati che si battono contro Green Hill. E’ stato il presidente internazionale Oipa, Massimo Pradella, a riferire che tutto il mondo osserva quello che sta accadendo a Montichiari.
Sulla questione c’è stato anche l’intervento dell’onorevole Michela Brambilla, che da Milano ha rivolto un appello ai senatori, i quali dovrebbero approvare una norma proprio contro le torture che subiscono gli animali destinati alla sperimentazione.








SABATO 30 GIUGNO – Ore 15.30

MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO GREEN HILL E LA VIVISEZIONE A MONTICHIARI