sabato 30 agosto 2014

L'ISOLA CHE NON C'E' - Programma culturale e letterario

https://www.facebook.com/events/344843499008174/

A partire da giovedì 4 settembre, dalle ore 21.00, potrete ascoltare sulle frequenze di Radio Italia Uno (in FM in tutto il Piemonte), o in streaming ovunque (www.radioitaliauno.org), le nuove puntate de L'Isola che non c'è, trasmissione radiofonica condotta da Giorgia Catalano e dal bravo Giorgio Milanese, volta a promuovere autori emergenti. 
Nella foto Giorgia Catalano e Giorgio Milanese
Giovedì 4 settembre, torniamo nelle vostre case a bordo del galeone incantato che vi porterà verso l'Isola delle emozioni. 
Nostri graditi ospiti saranno la eclettica Raffaella Amoruso, il talentuoso ed attento Lorenzo Spurio. Parleremo anche del romanzo "C'è posto per me?" diOrnella Ostieri, attraverso una mia recensione e poi e poi e poi... sveleremo le liriche selezionate per il tema che avevamo proposto durante le vacanze: Ascoltando una melodia. E tante sorprese e novità vi aspettano in questa nuova stagione!
Ore 21.00 su Radio Italia Uno - www.radioitaliauno.org - Non mancate!

Ah! E se qualche autore volesse essere presentato durante la nostra trasmissione, può scriverci a radioitaliaunolisolachenonce@yahoo.it

Vi aspettiamo!!

Nella foto Giorgia Catalano




giovedì 28 agosto 2014

PLAUSO di Raffaella Amoruso: SIETE PRONTI?

PLAUSO di Raffaella Amoruso: SIETE PRONTI?: SIETE PRONTI? Inizia il conto alla rovescia per l'apertura del nuovo blog! A partire dal 1° settembre inizierete a leggere le i...

martedì 26 agosto 2014

ANTOLOGIA IN CORSO D'OPERA "AMICI D'INCHIOSTRO VOL. 3 - LOVE IS LIFE"

Buongiorno! 


Vi ricordo che mancano ancora 5 autori per la pubblicazione della nuova antologia "AMICI D'INCHIOSTRO VOL. 3 - LOVE IS LIFE"

https://www.facebook.com/events/280161645520638/?fref=ts

Gli autori al momento sono: Pino Convertino - Anna Rugna - Anna de Santis in duetto con Raffaella Amoruso nella poesia di ouverture.

Verranno consegnate 20 COPIE PER OGNI AUTORE

I DIRITTI RESTANO AGLI AUTORI 
CODICE ISBN INSERITO COME PREVEDE LA LEGGE.
NOTA INTRODUTTIVA Fabio Amato


10 COPIE DEL VOLUME VERRANNO DONATE A ARIANNe Onlus è un'associazione nazionale di donne affette da endometriosi http://www.associazionearianne.it/index.php?c=3

COPERTINA "AMICI D'INCHIOSTRO VOL. 3 LOVE IS LIFE" A CURA DI Raffaella Amoruso -  sovrapposizione fotografica di Raffaella Amoruso 

COMUNICATO BLOG - I VIRUS DA FACEBOOK

 ATTENZIONE!!

 RIPRENDONO I MESSAGGI SU FACEBOOK PORTATORI DI VIRUS LA DICITURA E' QUESTA:


Hei, che ci fai in questo video? Questo da te non me l'aspettavo, ti hanno perfino messo in home del sito
w w w. supervideo . t v 







COME DIFENDERSI:
Nuovi pericoli per gli utenti Facebook a causa di un virus che sta colpendo il social network e gli sfortunati navigatori. Sta circolando infatti un link trappola identico ai post che si pubblicano sulla bacheca con i video di YouTube. A vederlo sembrerebbe un semplice link con un post, ma in realtà è un virus che recita più o meno cosi: “Ciao guarda ti hanno ripreso in questo video incredibile, oppure, ciao sei proprio tu in questo video?”. Il link sembrerebbe mandato da un contatto, ma in realtà non è cosi, è un vero e proprio virus.




giovedì 21 agosto 2014

SECONDO ME: Aggettivi qualificativi.

SECONDO ME
Aggettivi qualificativi. 
Personalmente, ritengo che l'aggettivo qualificativo debba essere scelto in modo strategico – nel caso di testi pubblicitari – oppure ragionato quando ci si dedica alla scrittura creativa. Infatti, ogni testo che produciamo – qualsiasi sia la sua natura – rappresenta una vera e propria operazione stilistica, che contempla scelte ben precise.Quando scrivo, cerco sempre di porre molta attenzione agli aggettivi, selezionandoli accuratamente al fine di dare coerenza a tutto il testo.Gli aggettivi qualificativi devono essere:

efficaci – nel senso che devono esprimere lo stesso concetto che ho in mente;
coerenti – non devono mai perdere di vista l'obiettivo comunicativo a cui mirano;
precisi – perché rappresentino accuratamente l'idea a cui devono tendere;
chiari – la scelta tra due o più aggettivi qualificativi deve mirare ad eliminare ogni forma di ambiguità;
evocativi – gli aggettivi qualificativi scelti devono immediatamente evocare, rimandare all'idea che ho in mente e che intendo comunicare.

mercoledì 13 agosto 2014

Commento di Raffaella Amoruso su “La Lampada di Aladino” Di Luciano Domenighini


Commento di Raffaella Amoruso su “La Lampada di Aladino” di Luciano Domenighini
Annotazioni critiche su poeti contemporanei
Tracce per la meta edizioni
∞∞∞∞∞
L’eterogeneità degli stili di scrittura, del numero stesso di poesie inserite da parte degli autori presenti, fanno da cornice a questo importante e originale volume di Luciano Domenighini. “La Lampada di Aladino” ospita ventun poeti contemporanei, compreso l’autore. Ogni poeta, con le proprie liriche, permette di porre in evidenza l’efficace e articolato lavoro di Domenighini, già conosciuto per le sue note critiche circa “Aculei spilli” – Infinita-mente Marlen – “Amuleti” di Raffaella Amoruso e molti altri volumi di altri autori.  Luciano Domenighini è in grado di scorporare la poesia, con maestria la rende nuda,  percepibile  e fruibile da chiunque. Una dote questa assai rara, molto più perché la sua espressione è si, densa  di schemi analitici, ma anche di amore e sentimento; guarda insomma alla poesia, non solo con gli occhi della mente, ma anche e soprattutto con quelli del cuore.  Il volume si presenta alla fine, come un autorevole e valido inno alla poesia contemporanea. Significative le sue due liriche inserite, “Mottetto” e “Dalla spiaggia” che dimostrano l’umiltà, la mitezza, la sincera passione dell’autore verso la poesia. Ammirevole la sua auto-critica, in genere non facile.
Si apre e si espande il volume, con la critica finale ad alcune poesie di autori celebri, dove l’autore mostra appieno, quasi appagato,  le proprie capacità dialettiche e critiche. Mi associo infine alle parole di Salvatore Daniele “se la poesia morirà, lo farà insieme all’ultimo uomo” e concludo dicendo, che la poesia è il vivere quotidiano, con le nostre diversità, la nostra storia personale, che inevitabilmente, porteranno a scrivere ciò che noi realmente siamo. Sono altresì orgogliosa, di fare parte di questo volume così speciale; il mio personale ringraziamento a Luciano, a Emanuele Marcuccio, a Lorenzo Spurio e allo staff di Tracce per la meta edizioni.

Raffaella Amoruso

venerdì 8 agosto 2014

Da Biella a Pachino col "cinquantino": parte il Crazy Italian Rally




Sono 21 i partecipanti:
1 Nicolò C. (Biella) Piaggio Vespa 125cc
2 Irene V. (Biella) Piaggio Vespa 125cc
3 Gualtiero O. (Biella) Piaggio Vespa PX 150cc
4 Michela M. (Biella) Piaggio Vespa PX 150cc
5 Luca C. (Biella) Vespa 50cc
6 Andrea C. (Biella) Piaggio Vespa PK 125cc
7 Anna C. (Biella) Piaggio Vespa PK 125cc
8 Alberto C. (Biella) Suzuki GN 250cc
9 Maurge 66 (Biella) Red Rose 50cc
10 Paolo L. (Biella) Piaggio Vespa PX 125cc
11 Eleonora L. (Biella) Piaggio Vespa PX 125cc
12 Paolo B. (Genova) Piaggio Vespa Primavera 125cc
13 Diego B. (Alessandria) Fiat 900 Panorama (supporter)
14 Enrico T. (Biella) Piaggio Ape P-501 187cc
15 Simone S. (Biella) Peugeot X-fight 50cc
16 Gregorio F. (Biella) MBK Booster 50cc
17 Alberto F. (Biella) Ciao PX 50cc
18 Luca B. (Biella) Piaggio SI 50cc
19 Davide B. (Biella) Furgone (supporter)
20 Andrea D. (Biella) Piaggio SI 50cc
21 Enrico P. (Biella) Califfone 50cc.

Parte domani mattina da Tollegno (appuntamento alle 9 in Piazza Alpini d'Italia, partenza alle 10) alle porte di Biella, l'edizione 2014 del Crazy Italian Rally, "corsa" non competitiva che prevede la traversata della penisola italica da nord a sud con arrivo previsto a Pachino-Marzamemi in provincia di Siracusa dopo 1600 chilometri "across the boot" al massimo entro il 22 agosto.
"E’ un viaggio all’insegna dell’avventura - dicono gli organizzatori - che vi marchierà con un ricordo indelebile che racconterete per molti anni, prima ad amici e poi a figli e nipoti, oltre che un modo innovativo per vivere una vacanza low cost". Le regole sono semplici: i 1600 chilometri devono essere percorsi a bordo di veicoli a due o tre ruote, con cilindrata pari a 50cc (Vespa, Ape, Ciao, Califfone, Fifty..), i mitici cinquantini insomma, che hanno caratterizzato l’adolescenza di tanti. I meno audaci potranno compiere il viaggio utilizzando cilindrate superiori ma verranno inseriti in categorie differenti. Vige il divieto di percorrere le autostrade, ma la scelta del percorso è affidata totalmente ai partecipanti che potranno crearsi l'itinerario che più preferiscono affrontandolo da solo, in coppia o a gruppi.La festa ufficiale di presentazione inizialmente era prevista per oggi al Centro Sportivo Alba Marina, in collaborazione con il Galileo, ma l'ennesimo acquazzone ha obbligato all'annullamento: i mezzi che parteciperanno alla "gara" rimarranno esposti al Concept Uno, Enrico, racconta cosa è per lui il Crazy Italian Rally.
"Molti mi hanno chiesto perché io abbia deciso di affrontare questa piccola grande avventura. Lo faccio perché non ho paura di conoscere gente nuova, di affrontare i problemi che sicuramente sorgeranno durante il viaggio, di obbligarmi a condividere i momenti più intensi con altre persone, di incazzarmi o di rischiare di rimanere a piedi perché l’Ape ha deciso di abbandonarmi. Non sono appassionato di motori, e mai lo sarò, ma mettersi alla prova è l’unico modo per poter crescere. Partecipo al Crazy Italian Rally perché rifiuto l’idea di vacanza preconfezionata, non voglio 'venire viaggiato', essere trasportato come un pacco e, all’arrivo, subire la liturgia standardizzata del 'cocktail di benvenuto', del 'risveglio muscolare', dello 'spettacolo degli animatori'; sono un uomo, non un cliente. La vacanza la devo vivere. Credo che si dovrebbe riscoprire il viaggio come modo di fare vacanza e non come esclusivo momento di noioso trasporto del proprio corpo da un luogo ad un altro, possibilmente condito dalle più varie distrazioni. Parto con gli amici di sempre, altri lo diventeranno, la nostra vacanza inizierà mettendo in moto i nostri mezzi a due e tre ruote e durerà fino a quando (forse) li riporremo nel garage di casa dopo avere vissuto nel profondo ogni più piccolo istante del viaggio: sarà un viaggiare 'dentro', non solo un viaggiare 'verso' e questa esperienza condivisa ci permetterà di riscoprire lati deboli e forti del nostro carattere. Viaggeremo dentro noi stessi e dentro l’Italia, ogni angolo del Bel Paese che toccheremo sarà un po’ nostro perché portando il Crazy Italian nelle Langhe, alle Cinque Terre, fra le colline toscane, sul litorale laziale, in Campania, Calabria, Sicilia e ovunque passeremo, qualcosa di noi resterà lì e qualcosa di quei luoghi resterà in noi. Torneremo cambiati, anche se non ce accorgeremo. Saranno il caldo, la nausea da vibrazioni del bolide che ci trasporta, la stanchezza, gli imprevisti, le discussioni a dare valore e rendere unica questa esperienza e le risate e gli abbracci che ci scambieremo, l’assenza di orari e regole di 'bon ton', la spensieratezza e la mancanza di programmi saranno la bella cornice di questa esperienza, che definire semplicemente vacanza è, forse, riduttivo.  Tutti noi avremo qualcosa da raccontare al nostro ritorno, qualcosa che avrà lasciato un segno nei nostri ricordi perché sarà unica e vissuta nel profondo". 

Profilo critico-antologico di Luciano Domenighini per l'artista RAFFAELLA AMORUSO

Profilo critico-antologico di Luciano Domenighini
Per “La Lampada di Aladino” curatore Emanuele Marcuccio
Raffaella Amoruso affida il suo messaggio poetico a brevi liriche intrise di limpida, confidente femminilità, dove le strofe, in genere da due a cinque, periodali e spezzate in versi liberi, sono come afflati d’anima, ampi e profondi sospiri. La sua, a ben guardare, se pur temperata da un velo di pudore e filtrata dai modi letterari, è poesia erotica e, a tale riguardo, certe malcelate similitudini (v. “Eppur tu l’ami”) non lasciano dubbi.
La Amoruso testimonia e canta la gioia e la grazia di una
prorompente sensualità, vitalistica e totalizzante, accolta come un dono prezioso, concepita come una benedizione. Questa carica passionale talora, e con risultati encomiabili, si stempera negli incanti e negli struggimenti della memoria.
Un erotismo esplicito, franco e sanguigno, tuttavia castigato e
ingentilito da improvvise pennellate liriche, delicate visioni dal
colore vivido e luminoso, dal tono naif, forse anche un poco
convenzionale, talora quasi infantile, in bilico fra l’abbandono e il sogno, l’estasi e l’innocenza. Maestra nel gestire versi brevi, dal ternario al senario, non di rado monoverbali, talora sa dosare e centellinare abilmente una sintassi congegnata sulle cadenze e sui ritmi pervenendo a ragguardevoli traguardi espressivi.

NOTE D’INCENSO
Guardami
Afferra ciò che resta di me.
Lussurioso candore sincero
Felina striscerò
Assaggiando il sangue tuo
Che caldo
Il corpo mio affamato
Sazierà.
Ti legherò con corde di nuvole
Sussurrerò agli occhi
Affinché le labbra si apriranno
Perché i pensieri divengano realtà.
Aguzzo poi
Il desiderio dominerà
Sulla notte rigida
Cosparsa di fragrante incenso.

Appassionata, ma senza magniloquenza, affidata a un epos diretto e franco, a un’enfasi serena.
Aperta sul distico iniziale da due imperativi, come usa in questo genere poetico, si svolge poi su tre strofe al tempo futuro, la prima squisitamente erotica nel realismo delle sue metafore voluttuose, la seconda di delicata visionarietà e la terza, astratta e notturna, mitica e quasi mistica nell’evocazione dell’incenso fragrante sull’ultimo, sorprendente verso. Felice e inedita l’aggettivazione scelta per definire il desiderio (“aguzzo”). Un triplice trapasso di tono a dettare il percorso amoroso lungo la sequenza carnalità-sogno-mito, il decasillabo del 3° verso (“Lussurioso candore sincero”) riassume bene il clima, il senso e la disposizione interiore di questa lirica.

NELL’ESTASI DELLA NOTTE
Memoria ho
D’occhi invaghiti
Sorriso timido di candor lucente
Pensiero vivo
Di sognanti mani
Nelle cupe ore.
Ricordo amaro
D’un sogno ardito
Sospeso ancora
Tra cielo e terra
Inerpicato
Su taglienti colli.
Visione forse
Smaniata appena
Delirio lucido
D’innamorata notte.

Due sestine e una quartina tutte cadenzate su rapidi, staccati e trepidanti quinari (ben nove su sedici versi complessivi ) a suscitare le suggestioni e gli incanti di un tenero ricordo.
Le tre parole che aprono ciascuna strofa (“Memoria”, “Ricordo”,”Visione”) evocano e configurano il contesto
nostalgico del canto. Apprezzabili altresì la concisione e la spiccata nettezza dei sintagmi descrittivi (“sognanti mani”, “taglienti colli”, “Visione forse/ Smaniata appena”) così come del bellissimo alessandrino del 3° verso (“Sorriso timido di candor lucente”).

ANIMA DI SABBIA
Chi sei...
Chi sono.
Nulla di me conosci
Solo nudi attimi
Come sorsi fuggono.
Clessidra
Tra le dita di bianca sabbia.
Vorrei
Vorrei
Vorrei fermare
Sbiadito
Il sorriso dei ricordi
E sfiorare l’aurora
Dove le tue mani
Come freschi petali
Circondano il mio viso.
Anima di sabbia
Sfugge e avvolge
Nuove forme
Nuovi amori
Sempre vita da vivere.
Battigia colma di sole
Attende
D’essere amata.
Quando è l’anima a fare l’amore
Nulla è più maestoso.

La lapidaria pregnanza dei due ternari di esordio (“Chi sei.../ Chi sono.) inaugura questa lirica di ventisei versi, quasi tutti brevissimi e asciutti, ma straordinariamente intensi nella loro scolpitezza, forse la cosa migliore della poetessa piemontese.
I primi tre versi del secondo periodo strofico constano di una triplice epifora di condizionale (“Vorrei/ vorrei/ vorrei fermare”) e sono seguiti da un aggettivo costituente il 4° verso monoverbale (“sbiadito”) in anastrofe sul 5°, dolcissimo, (“il sorriso dei ricordi”), in un ordito straordinariamente espressivo che realizza ed esalta l’effetto ritardante, indugiante della strofa e ne amplifica il pathos. Notevole anche, per originalità della metafora, l’ottonario al 22° verso (“Battigia colma di sole”). Il distico di congedo (di undici e sei sillabe), sentenzioso e perentorio (“Quando è l’anima a fare l’amore/ nulla è più maestoso”) opera un trapasso di tono grandioso, glorificante, a suggello di questa bellissima lirica.

AMULETI D’AMORE
Già edita in Raffaella Amoruso, Amuleti, The Writer Edizioni, 2013.
Nell’alito leggero del vento
Pensieri d’amore
Sulla crosta di Madre Terra
Semi
A colorar le nubi.
Liquida opera nitida
Lucida chiarezza
D’un tratto di mare sciolto.
Benevola armonia
D’anime invaghite
Inventano amuleti
Sulla candida pelle nuda.

Pur gravata da un’enfasi forse eccessiva è ammirevole per la semplicità, il candore e la limpidezza delle immagini scelte a cantare il pensiero innamorato. Nella strofa conclusiva tre settenari, miti e sereni, preludono a un luminoso novenario intriso di innocenza (“sulla candida pelle nuda”).

OLTRE IL TEMPO
Già edita in AA.VV., “Ascoltami... Ascoltati”. Vol. 1, The Writer, 2013.
Un guizzo
Al di là del tempo
Dove mani si cercano
Occhi ingenuamente scoprono
Giochi di luce mai visti.
Il nobile cuore respira
Tenace
Autentico
Come canto del vento tra i capelli
Come melodia del mare
Che incantato
S’avventa su scogli a picco
E trova pace.

In un’atmosfera naturalistica, in una dimensione onirica, ultratemporale, la poetessa cerca e identifica i valori immortali dell’amore nei gesti e nei modi di un gioco infinito, sempre uguale e sempre nuovo. Anche qui la Amoruso riserva un epos glorioso al cuore amante (“nobile cuore”) e lo adorna di due similitudini naturali e leggiadre (il vento e il mare).
L’endecasillabo al 9° verso poi (“Come canto del vento fra i capelli”) è splendido per l’armoniosa, fluente musicalità.





BUONGIORNO

... Una persona ci lascia camminando verso la luce e una giunge, portandone di nuova ... accade ogni giorno, infondo. Est la durée de vie.
#Buongiorno
https://www.facebook.com/pages/Bisbigli-Gridati/180960208581308?fref=ts


lunedì 4 agosto 2014

Nota critica di Luciano Domenighini a : INFINITA-MENTE MARLEN di Raffaella Amoruso

Nota critica di Luciano Domenighini a : INFINITA-MENTE MARLEN di Raffaella Amoruso




Ancora un prosimetro il modulo poetico di questa silloge che si presenta come un diario intimo sia perché connesso da una successione temporale sia per la minuziosa rilevazione e registrazione degli eventi e degli stati d’animo. Rispetto al precedente prosimetro di “Amuleti” la parte riservata alla prosa è molto piu’ estesa e diviene strutturale mentre le liriche, sebbene amplifichino il pathos e portino a compimento i climax emotivi, hanno funzione sostanzialmente connettiva.
Così abbiamo venti brani di prosa con nota di congedo auspicante, fiabesca, alternati da espansioni liriche a verso libero in forma di aperture idilliaco-amorose o di ripiegamenti intimistico-patetici dove ha modo di dispiegarsi e di rivelarsi il pluriforme bagaglio dell’immaginario femminile.
Marlen, giovane e attraente modella di successo, è un personaggio semifantastico, di proiezione e di identificazione. Per la poetessa il personaggio ideale
per dare respiro e compimento alla propria ispirazione e alla propria poetica, entrambe tese a rivelare, senza reticenze e velami, la natura più vera del proprio essere e il carattere più autentico della propria sensibilità.
Il tema conduttore del poemetto è l’eros: poesia erotica dunque, d’una sensualità espressa in modo franco e diretto, una sensualità esplicita, coagulata in distici non di rado inequivocabili, quasi brutali (“ Foga bruciante/ sulla carne che grida”, “ Bisbiglio lussurioso/ di energica femmina avida”), dove i cinque sensi, visivo, tattile, uditivo, olfattivo, gustativo
vengono tutti declinati ed evidenziati così come la realtà li rivela, lungo le coordinate di un naturalismo spregiudicato, in un cono di luce euforico e gioioso che illumina e vivifica il dettato poetico disperdendo ogni complesso, ogni cautela, ogni vano pudore. Ragguardevoli per l’originalità espressiva sono le frequenti sinestesie sensitivo-emotive ( “Coccolarsi tra le sensuali note di sax”, “Cascata di sale tra le lacrime”, “Sottile il profumo/ birichino s’insinua/ creando un desiderio lieve/ soffuso”, “ Rovente è la luce di candida sensualità”). C’è una straordinaria naturalezza in questo diario intimo
nel raccontare esperienze e sensazioni; una spontaneità
festosa, entusiastica, priva di qualsiasi esibizionistico compiacimento, sospinta da un desiderio, da una sorta di estrosa e risoluta urgenza di legittimare la propria femminilità, rappresentandola “in toto”, armonizzata nella bellezza del corpo e dello spirito, nella profondità della sensibilità, dell’intelligenza, del gusto, in un’accettazione integrale, senza riserve, di sé medesima,
nell’esaltazione della propria unicità, intesa come occasione e chiave di volta per superare amarezze e disinganni e dischiudere le porte di un mondo felice.
Il suo è un viaggio nella dimensione amorosa, viaggio audace ed esaltante, di cui la poetessa individua il “quid” psicologico e descrive perfettamente la regione di contatto, di sintesi fra corporalità e intellettualità, ragione ed emotività, grazia e senso. In questa prospettiva prevalentemente e inequivocabilmente sensuale, a tratti voluttuosa, tuttavia, l’eros liberatosi come pulsione primigenia non è mai svincolato dall’amore inteso come valenza affettiva e ciò si evidenzia, proprio per l’ assenza di quest’ultima componente, in due liriche coraggiose e spregiudicate,l’una che ha per argomento l’autoerotismo e l’altra che analizza e liquida un rapporto sessuale avuto con una persona “sbagliata”.
E’ su questo terreno, nell’aver cioè cercato e trovato il punto di equilibrio fra elementi apparentemente contrastanti e inconciliabili, che la sua operazione poetica si rivela vincente. “Infinita-mente Marlen” è un inno alla donna, all’essere donna visto come significato e progetto della propria esistenza ma anche come centro motore del mondo.
Un inno alla vita.
Luciano Domenighini

Nota critica di Luciano Domenighini :AMULETI di Raffaella Amoruso

Nota critica di Luciano Domenighini :AMULETI di Raffaella Amoruso



Per definire questa raccolta poetica di Raffaella Amoruso si addice il termine di “florilegio”.
Un florilegio aggraziato, variopinto, fragrante, di una fragranza tutta femminile.
Invano vi si cercherebbero i risultati di una qualsivoglia scaltrezza letteraria, nella scelta dei lemmi e dei sintagmi, nell’architettura dei periodi, nell’invenzione delle immagini e delle similitudini, nella trama sintattica; invano vi si cercherebbero costrutti metrici preordinati.
Tutto il dettato sgorga spontaneo, fluisce libero come orgoglioso del proprio impeto, pago della propria energia sorgiva.
E’ questo vento di libertà, infrenato e arricchito di conturbanti fragranze, il valore aggiunto della raccolta.
E’ questo gaio e disinibito proclama di femminilità, intesa come fattore centrale e non marginale al mondo, percepita come risorsa e non come svantaggio, il suo filo conduttore.
La raccolta ha forma di prosimetro , con quattro rapidi incisi di prosa che si alternano a gruppi di brevi liriche a verso libero, ora titolate, ora senza titolo.
I connotati del linguaggio, sempre sciolto e diretto, sono alternanti fra momenti echeggianti stilemi letterari e passaggi vivificati dai modi sintattici e gergali del parlar comune.
Se l’universo femminile ne è il soggetto costante, svariate sono le angolazioni in cui è considerato:
dalla difesa della donna di “Urlo amaro”, accorata denuncia della violenza e degli abusi, alle fantasie “noir” di “Donna velata”, ad istantanee che fissano magiche sensazioni amorose (“Frutto della passione”, “Se tu vorrai”), a descrizioni d’’ambiente (“New Orleans”, “25 dicembre 2012”), a riflessioni autoanalitiche, ora riassuntive(“Tra sassi si snoda”), ora propositive (”Piccola volpe”), ora fortemente simboliche (“Petali sul cuore”).

Luciano Domenighini